Dai primi anni del nuovo millennio all'ultimo periodo

L'Italia continua ad offrire quella che nel mondo viene chiamata "Italodance". I protagonisti della scena rimangono quelli di fine millennio: gli Eiffel 65, da cui si staccherà Gabry Ponte e a seguire i Bloom 06, Gigi D'Agostino, Alex MC, Prezioso feat. Marvin, Molella, Erika, Billy More.

Altri artisti di rilievo tra il 2001 e il 2004 sono: Mash, M@d, Floorfilla, Dj Lhasa. La fine del 2004 ha portato un brusco cambiamento alle playlist e alle classifiche delle radio, in cui easy house ed electro-house cominciano a diffondersi a scapito di Italodance e Techno fino ad ora in auge. Infatti dopo gli ultimi successi del filone precedente come "Memories" dei Promise Land primeggiano Tommy Vee con "Stay", Michael Gray con "The weekend", Axwell con "Feel the vibe", Mylo con "Drop the pressure", The house keepers con "Go down", remake della celebre canzone di Amanda Lear, dalle sonorità nettamente differenti.

Nel 2005 Bob Sinclar con il singolo "Love generation", riesce a catturare l'attenzione in modo imponente, con un genere elettronico pseudo dance dai tratti pop e house. Il successo verrà replicato l'anno seguente con il singolo "World, hold on".

Nello stesso anno Madonna ritorna al genere ballabile che la rese famosa negli anni '80: con l'album interamente elettronico Confessions on a Dancefloor ottiene un enorme successo, ed i vari singoli Hung Up, Sorry, Get Together e Jump scalano le classifiche, più recentemente "Give It 2 Me" nel 2008

Anche Robbie Williams produce singoli che risultano essere un misto di generi club culture: i primi singoli sono "Rude box", "Love light" e "She's madonna".[senza fonte] A fine 2006 e per buona parte del 2007 Bob Sinclar riesce ancora a riportare l'attenzione sul genere dance ricampionando con base reggaeton "Gonna Make you Sweat (Everybody dance Now)" di C&C Music Factory (1990): si tratta di "Rock this party" che sarà seguito dal brano fotocopia "Sound of Freedom" anch'esso ricampionatura di un altro successo dance d'inizio anni 90, "Everybody's Free" di Rozalla (1991).

Anche uno dei rari successi estivi come "Relax (Take It Easy)" di Mika si rivelerà in realtà la ricampionatura di "I just died in your arms tonight" dei Cutting Crew successo pop del 1986. Anche se questi sono i dischi che più si ricordano di questi ultimi anni, nel filone eurodance ci sono comunque produzioni come "Depends on you" di Gabry Ponte, "Lonely" dei Deep Spirit, "California" dei Club Oriented, "Future Mind" di Roby Rossini, "Break one" dei Ghost Dj, "Vibe" di Provenzano Dj, "Melody of life" dei Gemini Station, "Eurofolk" degli Italian Deejay's, "Don't go" degli Starting rock. Tra il 2006 e il 2008 c'è comunque da segnalare l'impegno di artisti italiani nella promozione della dance: Danijay e Luca Zeta hanno entrambi prodotto 2 album e insieme hanno realizzato 3 volumi della compilation "Dance Passion", Ma.Bra ha confezionato diversi e.p.,il cantautore dance pop gay Claudio Suriano, ed infine Gigi D'Agostino ha continuato a produrre dance parallelamente al lento violento, pubblicando il cd "Suono Libero".

Dal punto di vista radiofonico c'è stato come già detto un progressivo abbandono del genere verso la fine del 2004. La lombarda Discoradio il giovedì 30-11-2006 in una fascia oraria insolita (a tarda notte) ha mandato in onda l'ultima puntata del programma DDD con Marco Ravelli. Nell'occasione sono stati trasmessi alcuni dei successi più importanti dell'intero periodo 1990-2006; in concomitanza Marco Ravelli da l'addio all'emittente ed ha lasciato gli ascoltatori mandando in onda "Love Magic" di John Davis & the Monster Orchestra (il primo disco da lui trasmesso alla radio, come lui stesso afferma in quell'occasione). Qualche tempo dopo l'intera emittente Discoradio viene ceduta dal precedente proprietario ad un nuovo gruppo editoriale che ne stravolgerà nettamente il palinsesto. Attualmente Discoradio ha perso la connotazione di "radio legata al genere da discoteca" e trasmette musica pop di respiro internazionale. La Deejay Parade invece aveva già chiuso i battenti il 24 ottobre 2004.

La dance anni '90 oggi

Il genere eurodance è ormai scomparso dagli scaffali dei rivenditori; le produzioni si sono spostate su generi diversi, primo tra tutti il genere House. Complice anche l'abbandono del filone dance da parte dei grandi network radiofonici a favore di sonorità diverse e più attuali il genere ha perso di interesse presso il grande pubblico. Resistono sul mercato ancora alcuni degli "storici" marchi che pubblicavano compilation: ora principalmente pubblicano compilation "best of" con raccolte e mix dei più famosi brani del genere in questione. Sono sorte in Rete alcune comunità (prevalentemente forum) di appassionati che discutono e raccolgono materiale inerente alla dance. Nei club i dj si devono adeguare ai tempi, ma non mancano serate nelle quali si può ballare eurodance. Indice del gusto degli utenti la diffusione nelle pubblicità e nelle vendite di suonerie, canzoni europop come i successi di Paps 'n' Skar che hanno spopolato gli ultimi tre anni tra i giovanissimi. Tuttavia vi sono ancora dj che producono Dance e sono abbastanza apprezzati.

La dance nel nuovo millennio

La dance che si trova oggi è un ritrovo di sonorità classiche (quali la disco), sonorità pop e sonorità più elettroniche. Questo genere musicale inoltre sembra sempre più pronto a tornare grazie a produttori tedeschi, italiani e statunitensi. Molto spesso viene erroneamente chiamata Dance, la Dance Pop, tuttavia sottogenere della dance stessa, ma genere ormai più popolare, della musica elettronica.
Strumenti

Quello che viene comunemente inteso come "musica dance" è un susseguirsi di idee riprese e rilavorate con metodi nuovi a seconda della tecnologia del periodo in cui viene prodotta.

Dalla disco music degli primi anni settanta, suonata da vere e proprie orchestre, si passa alla fine di questi anni con ritmi un po' più elettronici. Pionieri di questo genere sono Giorgio Moroder e Gino Soccio. Gli anni 80 sono invece caratterizzati dal suono delle drum machine quali 303, 808 e 909. Tutto già iniziava a venire gestito da un computer, collegato via midi agli hardware contenuti nei rack.

Negli anni novanta si iniziano a diffondere programmi-sequencer che sfruttano le capacità di computer anche casalinghi per suonare campioni di qualsiasi natura: ecco così l'avvento di programmi come Pro-Tracker o i primi Cubase che giravano su computer Amiga, Atari e i primi pc IBM. Questo però era un sistema dalle potenzialità limitate che non consentivano una qualità audio sufficiente per poter permettere la produzione di un disco.

Si ricorreva quindi comunque allo studio di registrazione in cui esperti fonici riportavano il brano, spesso nato dalla fusione del lavoro di dj e musicisti, in un banco mixer con i mitici campionatori AKAI S950-1000-1100 creando così il master finale.

L'avvento del nuovo millennio vede le tecnologie più sofisticate diventare alla portata di tutti: spariscono a poco a poco gli hardware e nascono i primi VST, cioè strumenti virtuali che sostituiscono in maniera egregia i vari generatori di suono.

I VST funzionano su praticamente tutti i motori, diffondendo così a macchia d'olio programmi come Logic Audio, Pro Tools, Ableton Live, Fruity Loops, che diventa il più usato amatorialmente e il classico Cubase che si è evoluto nel tempo.

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